domenica 18 maggio 2008

A.G.I.

Oggi ho partecipato all'assemblea dei soci A.G.I. (Associazione Grafologica Italiana).
Ho apprezzato molto il discorso del presidente Anna Castelli, ho apprezzato il suo impegno per propagandare la grafologia e farla conoscere a tutti come una scienza autonoma che merita un' importante rilevanza in campo accademico.
Ma secondo il mio umile parere, per rafforzare tale opera di propaganda della disciplina grafologica bisognerebbe fare una discussione a livello metodologico molto accurata sulla grafologia come scienza autonoma, bisognerebbe definire l'oggetto di studio della grafologia, bisognerebbe rafforzare l'aspetto epistemologico della grafologia. Solo con questi studi e ricerche, la grafologia può acquistare quell'importanza e spogliarsi di tutti i pregiudizi che ancora tutt'oggi molti hanno verso la grafologia. Questo è il riassunto della mia domanda.
Mi è stato risposto che le ricerche costano molto e che degli studi epistemologici sono molto difficili da fare, dobbiamo aspettare che qualche accademico ci dia credito per poi fare delle ricerche all'interno dell'università.
Ovvio che le ricerche costano e gli studi di epistemologia sono molto difficili da fare, ma bisognerebbe iniziare a discuterne anche e soprattutto all'interno della nostra associazione per creare quella cultura giusta che deve avere un grafologo; su questo argomento l'unico studioso di grafologia che ha studiato tale problema epistemologico è G. Galeazzi, al quale va il mio apprezzamento per i suoi studi.
Le ricerche costano molto, ma iniziare degli studi epistemologici ed estendere tale cultura tra i grafologi non potrà far altro che migliorare la scienza grafologica, come scienza autonoma.

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